Da uno studio (di una qualche università USA) hanno scoperto che la maggior parte delle persone, vedendosi camminare in un filmato o in uno specchio, non sarebbe in grado di riconoscersi.
Che circa l’80% delle persone non ha alcuna consapevolezza del modo in cui si muove.
D’altro canto, anche la conversazione sfugge facilmente al nostro controllo, quando “cerchiamo” di piacere all’altro, vogliamo chiedere qualcosa, siamo gentili o vogliamo attirare l’attenzione.
Perché quando “controlliamo” la parola, ma questa non rappresenta quanto in realtà sentiamo, il tono della voce, il respiro, le pause facilmente tradiscono.
Infatti il corpo rispecchia in modo coerente, automatico e molto fedele pensieri ed emozioni di cui spesso siamo consapevoli solo in parte e che spesso pensiamo/vogliamo nascondere.
E a loro volta questi pensieri, le emozioni, l’attenzione (purtroppo!).. si perdono in “storie”, narrative che ripiegano su temi problematici, insoddisfazioni o falsi obiettivi .
Insomma, il nostro corpo comunica in modo inequivocabile la nostra incongruenza.
E se i nostri gesti non sono coerenti e non confermano ciò che diciamo, quanto viene percepito dagli altri su di noi sarà molto differente dalle nostre intenzioni..
E differente dalle nostre aspettative sarà la reazione, la risposta.
Un “cul de sac” direbbero i francesi. Un vicolo cieco.
La soluzione?
Parliamone.