Coaching:
Piaget e la scoperta di nuove prospettive per scegliere meglio.
E’ indubbio che agire, fare esperienze e scoprire nuove prospettive aumentano la possibilità di scegliere con consapevolezza la cosa giusta per se.
In un famoso esperimento, lo psicologo Jean Piaget sottopose a diversi bambini un cubo con facce opposte colorate in blu e giallo. Quando il bambino prendeva il cubo, chiedeva “che colore vedi?” e quindi “che colore vedo io?”. I bambini più piccoli cui era sottoposta la faccia gialla, rispondevano presumendo che lui vedesse lo stesso colore. Ma dopo i 5 anni, anche se continuavano a vederne il lato giallo, i bambini capivano che lui vedeva quello blu. Potevano “vedere” il punto di vista di un’altra persona, e in questo modo potevano rispondere correttamente.
Una grande transizione, iniziare a prendere in considerazione un altro punto di vista.
Idealmente questa capacità cresce con l’età, permettendo percezioni e consapevolezze sempre più fini e approfondite di quanto ci circonda.
Ma la difficoltà più grande spesso è integrare le due prospettive (o, quando ci muoviamo in un mondo più complesso) le tante consapevolezze. Perché sono contemporaneamente tutte vere e tutte parziali, inclusa quella nostra , primaria…la faccia del cubo è gialla.
Difendere il proprio punto di vista è naturalmente importante, ma esser curiosi di quello altrui, lì ci vuole coraggio e apertura.
Come fare? leggendo libri, parlando con persone differenti tra loro, viaggiando, mediante l’arte. Insomma facendo ESPERIENZE.
«La conoscenza è un processo di costruzione continua» (J. Piaget, L’epistemologia genetica, Bari, Laterza, 1971, p. 43)
La mente ha capacità infinite, come infinite sono le prospettive da cui guardare.
Talvolta però è necessario mettere ordine e organizzare le esperienze da cui provengono, creare spazio e per conservarle, come succede ad un cassetto in cui, quando facciamo ordine, possiamo riporre più cose, ed è più semplice ritrovare quello che ci serve al bisogno.
Questo è il mio lavoro.