AZIONE E MINDSET SECONDO FERRIER
Il cellulare ci prende la mano?
Chi è Adam Ferrier? un pubblicitario australiano, che nel il suo volume “The Advertising Effect”, è fortemente ispirato alle risultanze della behavioral economics degli ultimi anni, e su questo tema tratta i un suo articolo il nuovo costume di controllare il cellulare durante un meeting (“The Busting Phoney Project” (il Progetto Anti-Ipocriti), come dire: “Se controlli il telefonino mentre gli altri parlano non stai prestando loro attenzione – fai solo finta”).
L’ho scoperto leggendo un articolo di Augusto Carena “Cellulari nei meeting: un modo behavioral-oriented di affrontare il problema” in cui si sottolinea che Ferrier è centrato sull’idea che l’azione, per quanto piccola, cambia il mindset più velocemente di quanto il mindset cambi l’azione.
Condivido senz’altro il fatto che qualunque “decisione” venga dichiarata, non esiste se non quando una qualche azione correlata viene intrapresa. E solo in quel momento inizia una “trasformazione” del “mindset”.
Come inizia la trasformazione del proprio mindset
Il punto che vorrei sottolineare è che se l’azione ha come innesco un comando esterno avrà una corta gittata… Per cui immagino che l’innesco dell’azione sia poi inizio di un efficace cambiamento di comportamento se in parallelo si concorda che la nuova modalità di esser presenti sia davvero un valore condiviso da ogni partecipante alla riunione (stando all’esempio dell’articolo).
Ecco che in questo modo la tenuta del comportamento avrà lunga durata e ogni partecipante sarà autodeterminato e la propria scelta di tacitare il cellulare sarà libera: finalmente un cambiamento di “mindset”. E una piccola trasformazione individuale.
Se sei interessato, parliamone!