Parole giuste per la giusta azione
Faccio cose.. vedo gente (Nanni Moretti docet)
(P.S guarda il link a Ecce Bombo nel sottotitolo 😉
Usare parole buone. Un punto su cui porgo attenzione e che spesso causa nei miei clienti una iniziale resistenza è portarli a correggere il proprio modo di esprimersi.
Le obiezioni sono spesso simili, ..si ma il senso è lo stesso!, ..non mi piace esser interrotto quando parlo, .. stiamo perdendo tempo (ma questo non lo dicono, pur essendo palpabile dal loro sguardo e la piega delle loro labbra..).
Usa parole buone perchè .. parlare “parole” nutrienti è molto meglio per scegliere con chiarezza la giusta azione, con risorse in abbondanza.
Allora spiego che le parole che usiamo hanno un effetto significativo sul corpo, e parlare usando parole nutrenti è molto meglio. Le suggestioni che si formano nel nostro cervello, e che passiamo a chi ascolta causano inconsapevoli emozioni, che provocano automatiche reazioni chimiche (perchè chimica siamo!) e gli ormoni che produciamo sono di differente qualità: ormoni portatori di benessere (serotonina o ossitocina), di energia propulsiva (adrenalina, ma q.b.) e di energia reattiva per stress paura o rabbia ( cortisolo).
E questi ormoni poi a loro volta innescano stati d’animo e pensieri, a questo punto consapevoli!, che influenzano direttamente il comportamento di chi parla e di chi ascolta. E poi daccapo.
Infatti ogni parola contiene significati complessi, sedimentati nel tempo su esperienze specifiche o narrative interiori, e poter scegliere le parole giuste per innescare processi funzionali è molto importante.
Problema crisi e depressione
Parole come problema, crisi, depressione, sciagura, calamità, tragedia evocano automaticamente, nel nostro cervello, fotografie di dolore e di paura. Immagini come quelle che vediamo in TV, nel tempo registrate nel nostro cervello e che vengono così richiamate ed amplificate. E alimentano il cervello di dolore e paura.
Portare benessere per una azione efficace
Ma il suggerimento NON è esser ottimisti, ipocriti o cancellare la realtà. Semplicemente possiamo scegliere un altro modo di comunicare, descrivere i fatti, senza nulla togliere, ma innescando nel contempo immagini che portano benessere e rendono così più facile l’azione necessaria per agire.
Molti di voi già sapranno che il nostro cervello è strutturato in modo semplice, non legge le metafore, ma raccoglie semplicemente i significati suggeriti dalle singole parole, e li fa propri. Sapete anche che non rileva negazioni ma semplicemente le parole “chiave”.
Per cui quando diciamo “questo piatto NON è buono” per significare “cattivo“, la parte razionale del cervello del nostro interlocutore capirà che non ci è piaciuto il piatto appena degustato, e non ce lo riproporrà, MENTRE la quota libica/emotiva del suo cervello non andrà a evocare altre esperienze “cattive” in quanto si legherà al termine “buono”. E non si offenderà, accoglierà in modo costruttivo la nostra dichiarazione.
Perchè, in questo modo, la parte razionale, la neo-corteccia porterà ad azioni che faranno evitare o superare il “probema” utilizzando energia pulita, nutriente.
Chiarezza e energia per tutti
In questo modo potremo vedere con più chiarezza la situazione senza esser sopraffatti da emozioni che portano alla fuga, alla paralisi o al combattimento.
Perché? Semplicemente perché siamo fatti così.
E imparare ad usare le parole nutrienti può supportare in modo significativo ciò che intendiamo fare, la direzione in cui andare superando la “crisi” in atto: “faccio cose, vedo gente” in modo consapevole, preciso.
(ref. P. Borzacchiello)