Coach razionale o sensibile?
Si può essere razionale e sensibile insieme?
C’è chi sostiene siano caratteristiche in antitesi. In realtà credo siano entrambe necessarie ad un coach.
Ma quando tutti i nostri sensi sono attivi, tutte le nostre capacità di raccolta-segnali sono accese, abbiamo una percezione più completa di tutto quello che c’è attorno a noi.
Si tratta di stabilire se essere sensibile è sentire con la stessa intensità le emozioni altrui, magari amplificate da una nostra proiezione inconsapevole, farle nostre, o voglia significare che sentiamo e comprendiamo l’altro con le sue emozioni, ma manteniamo il giusto distacco “emotivo” in quanto, semplicemente… non sono “nostre”.
Io sono più per la seconda lettura.. mi pare più onesta e generosa. Non pretendo di sentire allo stesso modo del cliente amore, dolore, sicurezza … ma ne percepisco la portata, e posso affiancare nell’elaborazione della situazione critica.
Perché non voglio contribuire a amplificare quanto preoccupa, ma accompagnare chi lavora con me nella comprensione e nel superamento della crisi. Per quel che posso.
Ed in quel modo posso offrire qualcosa di più della mia sensibilità: posso condividere anche l’elaborazione,”pulita”, di quanto percepisco. E aiutare l’altro a spostarsi in una posizione più neutra, in cui anche lui acquista lucidità.
Lucidità non è semplicemente distacco.
E’ ciò che permette di decidere il meglio nella situazione in cui si è.
Ricorda che acquisire lucidità è possibile. E oggi è più che mai necessario.
Così non capitano errori come nel cartello fotografato!
te ne eri accorto?